Comunicato stampa
Nel corso dell’anno accademico 2016/17, il dipartimento di Scienze dell’Educazione e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze, ha condiviso con il Centro per l’UNESCO di Firenze la realizzazione di un progetto su tema “Il valore della diversità culturale come patrimonio fondamentale per lo sviluppo umano verso una cultura di pace tra i cittadini”, presentato a Palazzo Vecchio il 21 Maggio 2017, in occasione della Giornata mondiale delle Nazioni Unite della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo. Questo progetto, che ha integrato il messaggio di pace di Prem Rawat, ha visto la partecipazione di un insieme molto variegato di persone: studenti dell’alternanza scuola lavoro della Scuola Media Superiore Machiavelli Capponi, Docenti e studenti dei corsi di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione e Sviluppo economico, cooperazione internazionale socio-sanitaria e gestione dei conflitti. Educare ad una cultura di Pace significa, in questo contesto, porre al centro il valore e la dignità di ogni essere umano riconoscendo la Pace come punto di forza, diritto fondamentale interiorizzato attraverso una serie di adeguati processi educativi e formativi.
L’educazione gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo umano. Dalla gentilezza nasce la forza, dalla bontà la potenza, dalla semplicità la saggezza, dalla generosità la ricchezza. Scegliere consapevolmente la Pace significa identificare le cause della violenza e decostruirle al fine di vivere bene con gli altri nell’ascolto empatico, nella cooperazione, nella condivisione e nel riconoscimento reciproco dei bisogni. Tutti vogliono la pace, essa è come un seme che risiede dentro di noi, nel cuore di ognuno, non si rappresenta, se posta al centro, questa accade. Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza il rispetto dei diritti fondamentali della persona e dei popoli. Riconoscere l’umanità significa seguire le leggi basilari: uguaglianza, dignità e comprensione.
Forte è la missione di educatori ed insegnanti nell’orientare alla Pace, ognuno di noi, ci insegna Rawat, in quanto cittadino del mondo deve assumersi le responsabilità a beneficio di ogni altro essere umano in quanto ogni essere umano, assumendosi le proprie responsabilità, fa la differenza. Siamo tutti chiamati a fare la differenza, come una grande città illuminata nella notte di cui non dovremmo trascurare ogni singola e piccola luce. Ogni messaggio di pace deve essere semplice per potersi rivolgere al cuore di ogni persona, qualunque sia l’età, la cultura, le condizioni, i ruoli il genere. Ogni essere umano ha le potenzialità per aiutare altri esseri umani ad essere umani ad apprezzare la vita e vivere nella gratitudine e nella consapevolezza delle possibilità illimitate. Come fiori siamo chiamati a sbocciare nel luogo in cui viviamo.
Oggi, 21 settembre 2017, in occasione della giornata mondiale della pace, come ci ricorda la Direttrice Generale dell’UNESCO Irina Bokova, – Gli ostacoli alla pace sono complessi e considerevoli – nessun Paese può superarli da solo: ciò richiede nuove forme di solidarietà e azioni congiunte che devono essere messe in atto il prima possibile. Questo è lo spirito dell’appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che promuove l’aumento della prevenzione per sostenere la pace, riunendo i Governi e la società civile alle organizzazioni internazionali e regionali. La cultura della Pace è una cultura di dialogo e prevenzione, e, nell’attuale contesto storico, il ruolo delle Nazioni Unite non è mai stato tanto cruciale: che “non può esserci uno sviluppo sostenibile senza pace e pace senza uno sviluppo sostenibile”.
La pace è un desiderio insito in tutti gli esseri umani, un chiaro bisogno, una scelta e una pratica quotidiana, un sentimento ed una azione continua e per trovarla non si deve andare molto lontano da noi stessi e dal nostro cuore, essa non giunge dall’esterno ma abita dentro ogni essere umano che è fatto di luce e di buio ma con impegno continuo e costante accetta propria debolezza fino a trasformarla in punto di forza. Come la guerra anche la pace comincia nella mente delle persone, occorre dunque cambiare modo di pensare ed agire, differenza nel vivere la fa l’intensità. È meglio farsi ricordare per qualcosa di buono, intingere la penna nell’inchiostro della comprensione e della consapevolezza. Ci vuole molto coraggio a scegliere la pace, come l’amore e la verità anche la Pace è per tutti quelli che hanno il coraggio di scegliere ed assumersi la responsabilità delle proprie scelte, quindi siate autentici e coraggiosi per una pace vera e tangibile che cominci da ognuno di noi, risvegliandoci alla gioia e diventando bravi nel metterla in pratica. Tutto comincia da noi stessi, dal miracolo della vita e dall’attenta riflessione di ognuno su sé stesso.
Questi elementi guidano tutte le azioni dell’UNESCO nel costruire la pace attraverso l’educazione, la libertà di espressione, il dialogo interculturale, il rispetto per i diritti umani, la diversità culturale e la cooperazione scientifica. Siamo infatti convinti, come ricorda il messaggio di Irina Bokova, Direttore Generale dell’ UNESCO, nel suo messaggio per la giornata di oggi che “La cultura della pace è una cultura di dialogo e prevenzione e, in questo contesto, il ruolo delle United Nations non è mai stato così vitale”. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile afferma che “non ci può essere sviluppo sostenibile senza pace né pace senza sviluppo sostenibile”. Lo stesso spirito anima il United Nations Security Council e la risoluzione 2016 della United Nations General Assembly sulla “pace sostenibile”.
Scordatevi delle vostre scuse e sbocciate, scegliete la speranza!” Non bisogna preoccuparsi del domani ma vivere intensamente l’attimo presente perché lì risiede l’immortale, il momento di esistenza e l’oggi non ritornerà.